(Adnkronos) – ''Massucci ha la capacità di rendere possibile l’impossibile''. Così l'ex questore di Roma Francesco Tagliente descrive Roberto Massucci, scelto alla guida di San Vitale, che definisce il ''questore dei tre giubilei'' per via ruolo che ha ricoperto sia nel 2000 che nel 2015. In particolare ricorda un episodio di cui fu protagonista nel corso degli eventi del Giubileo del 2000. ''Un ricordo particolarmente vivido e significativo che porto con me riguarda la Giornata Mondiale della Gioventù del Giubileo del 2000 – racconta Tagliente all'Adnkronos – In quell’occasione, ero comandato presso l’Ufficio straordinario di Governo per la Gestione del Giubileo, mentre Roberto Massucci dirigeva l’Ufficio del Giubileo presso la Divisione Gabinetto della questura di Roma. L’evento, che vide la partecipazione di oltre due milioni di giovani pellegrini a Tor Vergata per la veglia e la messa di Papa Giovanni Paolo II, fu straordinario per la sua portata''. ''Durante la notte, la folla dei Papaboys aveva occupato uno spazio oltre i sette chilometri di corridoio transennato, rendendo impossibile il passaggio della Papamobile che, la mattina seguente, avrebbe dovuto raggiungere l’altare per la Messa di chiusura – ricorda l'ex questore di Roma – In una riunione tra il ministro dell’Interno, il sindaco, il prefetto, il questore e le autorità Vaticane emerse l’impossibilità di far passare il Santo Padre come programmato e la necessità di farlo giungere direttamente al Palco papale. Tuttavia, il Papa espresse il desiderio di seguire il percorso previsto tra la folla''.  ''Non avendo altra scelta, Guido Bertolaso, allora vicecommissario straordinario del Giubileo, si mise alla guida di una multipla bianca con a bordo il sottoscritto, monsignor Leonardo Sapienza della prefettura della Casa Pontificia, e monsignor Mauro Parmeggiani, adesso vescovo di Tivoli e allora responsabile diocesano per la Giornata Mondiale della Gioventù 2000 – dice – Tentammo, con la massima cautela, di aprire il varco lungo le transenne occupate dai giovani per far passare la Papamobile''. ''L’impresa sembrava impossibile, ma grazie al coraggio e alla forza fisica di Roberto Massucci, Alfredo Matteucci e il commissario Mancini, che anticiparono l’improvvisato corteo papale e ricostruirono il percorso, riuscimmo a far passare la Papamobile – continua – D'altra parte l'area era stata progettata centimetro per centimetro da Massucci e la sua squadra insieme con Fabrizio Curcio e Paolo Molinari all’epoca impegnati nell’ufficio del commissario straordinario''. ''Fu così che l’impossibile divenne possibile – sottolinea – La loro prontezza, la conoscenza dell'area che in quel momento poteva essere solo ricordata, la determinazione e la forza di una squadra coesa resero possibile il miracolo: la Papamobile attraversò la marea umana senza che vi fosse nessun ferito. Questo evento dimostrò non solo l’efficacia del metodo nella gestione delle emergenze, ma anche l’eccezionale competenza di Massucci''. L'ex questore di Roma, spiega che ''Massucci ha contribuito in modo significativo alla creazione e implementazione delle 'aree di sicurezza' durante i grandi eventi, con particolare attenzione agli eventi religiosi in Piazza San Pietro, a partire dal Giubileo del 2000. Questo modello prevede una gestione stratificata degli spazi, suddivisi in tre aree: Area di Rispetto, Area Riservata e Area di Massima Sicurezza. Questo sistema ha garantito un flusso sicuro e ordinato delle persone e una gestione efficace della sicurezza, diventando un modello di riferimento per la protezione di eventi su scala nazionale''. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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